“Tre coppe di vino non di più stabilisco per i bevitori assennati.
La prima per la salute di chi beve; la seconda risveglia l’amore e il piacere; la terza invita al sonno.
Bevuta questa, chi vuol essere saggio se ne torna a casa.
La quarta coppa non è più nostra è fuori misura; la quinta urla; la sesta significa ormai schiamazzi; la settima occhi pesti; l’ottava arriva lo sbirro; la nona sale la bile; la decima si è perso il senno, si cade a terra privi di sensi.
Il vino versato troppo spesso in una piccola tazza taglia le gambe al bevitore.”